giovedì 26 giugno 2014

Blog stops

Ecco, questo è il mio blog: c'è ancora, ma non si vede più. L'ho salvato, cosa credete: in tutto fanno 164 pagine, 1.237 paragrafi, 8.953 righe, 105.190 parole.

Migliaia di parole per descrivere una folle adolescenza scombussolata sul nascere da un terremoto (un vero terremoto, di quelli che fanno crollare città intere) grazie al quale ormai mi sento come se l'intera mia vita fosse pericolante. Un'adolescenza passata di città in città, L'Aquila-Silvi, Silvi-Avezzano, Avezzano-L'Aquila, L'Aquila-Roma... mi sento come un trottola che qualcuno ha lanciato e che ora non riesce a smettere di girare. Dev'essere per questo che partirò di nuovo, presto.

Molto presto. D'altra parte quello che Oddish dice, Oddish fa: l'anno scorso mi dissi che sarei partita di nuovo, che se tanto l'andazzo è quello di rientrare la sera in una casa sempre diversa e buttarsi stremata a quattro di spade su un letto sempre diverso a fissare un soffitto sempre diverso, tanto vale che sia io a decidere dove andare. Credo che mi piaccia.
Dev'essere per questo che ho studiato davvero il tedesco e ho presentato davvero domanda per l'erasmus, e il bello è che mi hanno presa davvero: da ottobre, per dieci mesi, mi insedierò nella stupenda e ridente cittadina di Friburgo in Brisgovia. Dicono sia molto carina.
Nei miei piani finirò lì i miei esami, tornerò a Roma per la laurea e poi chissà... fatto sta che, dopo il tedesco credo sia utile imparare anche il francese.

Non riesco più a scrivere su questo blog. D'altra parte non era fondamentale e ne sono sicura perché c'è stato un momento in cui ho cominciato ad avere troppo da fare per aggiornarlo. Non mancherà a molti, considerando che oltre 200 post contavano la bellezza di 18 commenti (incluse le mie risposte) e la media di visualizzazioni si aggirava attorno alle 5/6 ad articolo. Non che fosse un problema, intendiamoci: quando l'ho aperto, a 16 anni, doveva restare segreto... e così è stato. Non ho confessato della sua esistenza a nessuno per quattro lunghi anni.
Ora però meglio non lasciare questo imbarazzante messaggio in bottiglia nel mare degli internauti. Non abbiamo più l'età per certe cose, vecchia mia.

Non lo so cosa ho intenzione di fare del mio futuro. Se chiudo gli occhi mi sento addosso quarant'anni, invece ne ho esattamente la metà. Certe volte, soprattutto quando guardo il telegiornale, mi prende lo sconforto; altre invece mi dico che in qualche modo me la caverò, perché tanto Oddish se la cava sempre.
Vorrei scrivere, perché mi piace farlo. In realtà a sedici anni mi dissi che sarei diventata una giornalista (una giornalista coi controcazzi era stata la definizione esatta) e, da allora, ho fatto di tutto per avvicinarmi a diventarlo davvero. All'inizio ho cercato di imparare a scrivere nel modo migliore possibile, un esercizio continuo cui neanche questo anfratto di internet andava esente; poi, una volta fuori dal mondo ovattato della scuola, mi sono data ai contenuti - e ancora continuo: ora si tratta di capire cosa scrivere, di evitare le boiate e, mio malgrado, posso riuscirci in una maniera sola: studiando. Dev'essere per questo che ho scelto la facoltà che ho scelto e, anche se la gente ancora non capisce bene di cosa si tratti, continuo ad essere convinta che una giornalista coi controcazzi non possa non uscire da scienze politiche (però è anche per questo che ogni volta guardo il telegiornale con apprensione).

Chi può dire dove sarò tra cinque, dieci o vent'anni. Forse per allora avrò rinunciato a tutti quei bei progetti da sedicenne incazzosa e mi ritroverò a fare fotocopie con l'incubo di venir liquidata da un giorno all'altro. Probabile. Anche se non sono ancora molto intelligente, non sono neanche del tutto stupida.
Per ora, tutto quello che posso fare è dare il meglio e cercare di essere una brava persona. Mi pare un bel messaggio con cui chiudere il blog: dare il meglio e cercare di essere una brava persona.
Dare il meglio e cercare di essere una brava persona... gente, in vent'anni ne ho vista di merda: non tutta, per carità, ma non sono neanche così ingenua come sembra. Eppure, continuo a sperare che basti davvero... dare il meglio e cercare di essere una brava persona.